lunedì, ottobre 08, 2007

IL CINEMA DI A&DI

AMERICAN GANGSTER
Titolo originale: American Gangster
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Crimine
Durata: 157'
Regia: Ridley Scott
Sito ufficiale: http://www.americangangster.net/
Cast: Denzel Washington, Russell Crowe, Josh Brolin, Cuba Gooding Jr., Chiwetel Ejiofor, Carla Gugino, John Hawkes, Edwin Freeman, Jason Furlani
Produzione: Universal Pictures, Imagine Entertainment, Relativity Media, Scott Free Productions
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 18 Gennaio 2008 (cinema)
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Basato su una storia vera.
Negli anni 70 in pieno Vietnam, le truppe americane di stanza nel sud-est asiatico diventano presto dipendenti di una sostanza oppiacea chiamata "eroina", la droga imperversa a New York e le organizzazioni criminali detenendo il potere economico e politico lasciano diffondere questo stupefacente senza incontrare particolare resistenza da parte del governo e delle forze dell'ordine.
Frank Lucas è il braccio destro del boss di quartiere Bumpy Johnson, e rileverà il ruolo di quest'ultimo alla sua morte. Frank è orgoglioso, scaltro e cinico, trascorre molto tempo in famiglia, porta in chiesa la madre tutte le domeniche, non vuole dare nell'occhio ma desidera rendersi indipendente dalle principali organizzazioni malavitose di New York.
Quando si renderà conto del potere di seduzione di questa nuova droga chimata eroina, volerà in Vietnam e otterrà la migliore "polverina" con purezza al 100% ovviamente senza additivi da lanciare sul mercato newyorkese a prezzo inferiore rispetto a quello dei concorrenti.
Altro protagonista, con altra storia e sulla sponda opposta è il detective Richie Roberts (Russell Crowe), poliziotto incorruttibile e onesto ma con una naturale propensione a rapporti interpersonali conflittuali e di breve durata forse a causa di un carattere che non accetta compromessi.
Quando Richie viene incaricato di creare una squadra antidroga per scoprire chi è a capo della principale organizzazione legata allo spaccio di stupefacenti i due personaggi cominceranno a dar vita ad un parallelismo di storie che scorreranno insieme fino alla fine del film.
I profili psicologici dei due protagonisti che si intersecano e si confrontatno sono la parte vincente della pellicola, Frank e Richie sono opposti nella conduzione della propria vita privata così come sono sospinti da un comune senso dell'onore e del rispetto che li allontanano rispettivamente dai loro "simili" nel lavoro.
Non siamo ai fasti di "Carlito's Way", il "gangesterismo" di Scott non sfiora e non cerca nemmeno di avvicinarsi ai classici del genere, ne fanno le spese le atmosfere fin troppo reali per coinvolgere emotivamente lo spettatore e una certa riluttanza all'azione, ma quando a dirigere sono mostri sacri come Ridley Scott la ricerca di nuove modalità interpretative fa parte del copione.
Il film si attesta comunque su livelli ottimali con Russel Crowe meraviglioso interprete "poliziesco" e Denzel Washington un po meno convincente in una parte che a mio avviso non gli appartiene.
Un plauso a Denzel Washington che dopo Hurricane e Malcolm X continua con impegno e coraggio a interpretare personaggi di colore appartenenti alla nostra realtà attuale !
REIGN OVER ME
Titolo originale: Reign over me
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 120'
Regia: Mike Binder
Sito ufficiale: www.sonypictures.com/reignoverme
Cast: Adam Sandler, Don Cheadle, Jada Pinkett Smith, Liv Tyler, Saffron Burrows, Cicely Tyson, Robert Klein, Melinda Dillon
Produzione: 3 Art Entertainment, Relativity Media, Sunlight Productions
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Data di uscita: 07 Settembre 2007 (cinema)
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L'America dopo l'11 settembre 2001 vista dalla parte di chi, a causa del tremendo attentato, ha perso le persone più care, l'America ferita che con dignità e disperazione aiuta se stessa nella rinascita.
Alan Johnson (Don Cheadle) dentista e marito modello incontra un giorno per caso il suo vecchio compagno di studi Charlie Fineman (Adam Sandler) con il quale condivideva la stanza all'università.
Charlie è cambiato, dopo l'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001 nel quale ha perso moglie e 3 figlie vive ormai barricato in un mondo dove sono banditi i ricordi, ascolta musica con le cuffie tutto il giorno, gioca tutte le notti al videogame "ombre del colosso" dove combatte enormi creature fantastiche, e suona la batteria. Trascorre le sue giornate in solitudine colmandole di rumore così da non permettere ai ricordi di riaffacciarsi.
In questa disperata quotidianità subentra Alan che consapevole di quanto accaduto all'amico, cercherà di aiutarlo ad affrontare il proprio dolore rimettendo poi in gioco anche se stesso e la sua vita solo apparentemente perfetta.
In realtà il mondo scombussolato nel quale vive Charlie attrae Alan (forse stanco di "ricostruire" solo denti) schiavo di orari e responsabilità così che entrambi in qualche magica maniera si completano, Alan aiuta Charlie a ritrovare la propria identità affrontando l'accaduto e Charlie consentirà ad Alan di evadere e prendersi una pausa dal lavoro e dalla famiglia che in qualche modo ne soffocano la voglia di evasione.
L'America aiuta l'America, i due volti di una società ferita dall'attentato del 2001 che sconvolse il mondo, una società che seppur nella disperazione non perde il coraggio e trova la forza di rialzarsi e ricominciare, non ci sono sconfitti rinasce chi stava per morire e ricomincia più forte e consapevole delle proprie ricchezze chi si era fermato.
Assolutamente convincenti le interpretazioni dei due protagonisti con un Adam Sandler inedito interprete in un ruolo drammatico, il film è carico di umanità, sofferenza e sentimento e accompagna lo spettatore con sapiente delicatezza e ironia di fino al termine della pellicola e senza cali di tensione.



DEAR FRANKIE
Titolo originale: Dear Frankie
Nazione: Regno Unito
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 102'
Regia: Shona Auerbach
Sito ufficiale: www.miramax.com/dearfrankie
Cast: Emily Mortimer, Jack McElhone, Gerard Butler, Mary Riggans, Sharon Small, Sophie Main, Katy Murphy
Produzione: Caroline Wood
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: 22 Luglio 2005 (cinema)


------------------------------------------------------------------------------------------------- Sulle pallide e statiche coste scozzesi, dove il tempo scorre inesorabilmente lento e avaro di sorprese, vive Frankie, un ragazzino sordo di nove anni accudito dalla madre e dalla nonna.
A Frankie manca il papà, non ci è dato sapere dove sia, ma la mamma di Frankie (la bellissima Emily Mortimer-Match Point) per lenire le sofferenze del proprio figlio e comunicargli un immagine dolce e positiva del padre scrive delle lettere al piccolo a firma dello stesso.
In questo rapporto epistolare il fantasioso padre di Frankie è imbarcato su una nave denominata ACCRA in giro per il globo e racconta al proprio figlio le mirabili avventure di un marinaio e del meraviglioso mondo che percorre via mare.
Arriverà presto il giorno della resa dei conti, il momento in cui il piccolo Frankie chiederà di conoscere il padre, il suo eroe.
Da questo punto in poi il film decolla in un crescendo di emozioni, ogni personaggio mette in gioco se stesso e tutti gli equilibri sin qui presentati si rompono per poi ricomporsi in un susseguirsi di lacrime e sorrisi.
La storia è meravigliosa, coinvolge sin da subito, non scade nel melenso e propone temi difficili quali la solitudine e la violenza domestica.
Sobria e bellissima con tre B Emily Mortimer, meraviglioso il piccolo Jack McElhone nella parte di Frankie ordinaria amministrazione per il brillante Gerard Butler.
Da non perdere !



COMPLICITA' E SOSPETTI
Titolo originale: Breaking and entering
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 120'
Regia: Anthony Minghella
Sito italiano: http://www.complicitaesospetti.it/
Cast: Juliette Binoche, Martin Freeman, Jude Law, Ray Winstone, Robin Wright Penn, Roberto Purvis
Produzione: Miramax Films, Mirage Enterprises
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: 09 Febbraio 2006 (cinema)
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Will Francis (Jude Law) è un architetto di successo del movimento "Green Effect", impegnato nel quartiere londinese di King's Cross dove si cerca di risollevare uno stato di degrado socio-culturale attraverso un processo di riqualificazione a 360° (e King's Cross è nella realtà della Londra attuale il caso più emblematico in proposito).
Will è sposato con Liv (Robin Wright Penn) una bellissima svedese che ha avuto una figlia autistica da una precedente relazione, il loro matrimonio è in fase calante e sia Will che Liv non riescono a rimetterlo su un piano accettabile concentrati come sono sulle proprie problematiche.
L'impegno "costruttivo" che Will dedica al lavoro è in contraddizione con lo stato di apatia nel quale versa il suo rapporto con Liv la quale peraltro, è depressa e soffocata dal rapporto con la figlia autistica Bea rapporto dal quale Will, non essendo il padre naturale della piccola, si sente escluso.
Quando nel nuovo studio di Will avvengono dei furti, quest'ultimo d'accordo con il suo socio decide di appostarsi di notte per scoprire chi possa esserne l'artefice entrando così in contatto con un mondo che in qualche modo risveglia i desideri e gli istinti ormai sopiti di Will.
La prostituta dell'est, memorabile la sua battuta sulla volpe nel giardino di Will: "è l'unica cosa di selvaggio della tua vita e ti piace da morire" e il ladruncolo serbo colto in fragrante.
E proprio inseguendo il ragazzo e individuandone l'abitazione Will conoscerà la madre Amira (Juliette Binoche). Amira è una serba rifugiata politica, fa la sarta per crescere il proprio figlio tentando di toglierlo dalla strada attraverso una sana istruzione.
Will e Amira nonostante le profonde differenze culturali e di prospettiva si appassionano l'uno dell'altra e quando quest'ultima scopre che Will è l'architetto nello studio del quale il figlio ha rubato cerca di ricorrere a tutti i propri mezzi per salvare quest'ultimo da una possibile denuncia.
Will Francis non condannerà il ragazzo anzi si avvierà verso un atteggiamento di ripristino della propria relazione coniugale e di padre.
La pellicola muta in continuazione, sia nelle scenografie dove si passa dalla ovattata e fredda casa di Will e Liv a quella viva e povera di Amira sullo sfondo di un quartiere in profondo cambiamento, sia nei messaggi che intende trasmettere dall'incomunicabilità dei coniugi Francis perfettamente resa attraverso immagini dove le figure sono coperte da tende e sbarre alla ritrovata vitalità istintiva di Will nel suo rapporto con Amira che lotta con le unghie per sopravvivere in un paese straniero.
Quando Liv aiuterà Will a scagionare il figlio di Amira tutti gli equilibri saranno ripristinati e ognuno si riappropria di ciò che stava per perdere.
Poetico e realista ma senza esagerazioni con immagini di grande spessore e attori di qualità.


IMBATTIBILE
Titolo originale: Invincible
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Sportivo
Durata: 105'
Regia: Ericson Core
Sito ufficiale: www.disney.go.com/invincible
Cast: Mark Wahlberg, Greg Kinnear, Elizabeth Banks, Kevin Conway, Michael Kelly, Nicoye Banks, Stink Fisher, Jack Kehler, Michael Rispoli
Produzione: Walt Disney Pictures, Mayhem Pictures, Who's Nuts Productions
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: 26 Gennaio 2007 (cinema)
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Nella Philadelphia della grave recessione del 1974/75 Vince Papale è un trentenne professore scolastico disoccupato, mollato dalla moglie che passa il proprio tempo libero giocando "bene" a football con una squadra di amici.
La sua grande passione sono gli Eagles, la squadra di football della città anch'essa in grave crisi di risultati.
Quando alla guida del team arriva Dick Vermeil i bianco verdi organizzano una selezione aperta al pubblico con l'obiettivo di risollevare l'entusiasmo dei tifosi.
Vince nel frattempo barista part-time, sospinto dagli amici decide di provarci e dopo circa due giorni di provini, a trentanni suonati e senza aver mai giocato in una squadra professionistica viene inaspettatamente ingaggiato !
Papale militerà negli Eagles per tre stagioni dal 1976 al 1978 lasciando per infortunio a 33 anni.
Il sogno americano che si materializza, un nessuno che diventa qualcuno, il successo dopo la salita.
Molti film sportivi se non tutti sono basati sull'esaltazione del valore della sofferenza e della tenacia dietro ad ogni vittoria anche quando tutti ci danno per sconfitti.
Il messaggio già trovato in molte pellicole in "Imbattibile" fila via liscio, non mancano di certo i luoghi comuni, ma il film si fa guardare in modo piacevole e leggero grazie anche alle buone interpretazioni di Mark Wahlberg e Greg Kinnear e alle belle riprese sul campo di gioco.
Basato su una storia vera.
Curioso il fatto che anche Rocky era ambientato a Philadelphia nell'anno 1975 !



UN PONTE PER TERABITHIA
Titolo originale: Bridge to Terabithia
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Avventura, Fantastico
Durata: 94'
Regia: Gabor Csupo
Sito ufficiale: www.walden.com/terabithia
Cast: Josh Hutcherson, Lauren Clinton, Zooey Deschanel, Bailee Madison, Robert Patrick
Produzione: Hal Lieberman Company, Lauren Levine Productions Inc., Walden Media, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Moviemax
Data di uscita: 30 Marzo 2007 (cinema)
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Ho noleggiato questa pellicola tratta dal romanzo best seller scritto da Katherine Paterson nel 1976 per aiutare il figlio a superare un triste evento con la sensazione che avrei visto qualcosa di simile a "La Storia Infinita" o al più recente "Le Cronache di Narnia" e invece...
Ci sono creature fantastiche e un mondo parallelo a quello reale ma sono solo funzionali al messaggio che trasmette il film.
Jesse e Leslie sono due ragazzini di 11/13 anni emarginati dal mondo scolastico e lontani dalla propria famiglia. Jesse è l'unico maschio di una famiglia di quattro figli, il padre e la madre versano in difficili condizioni economiche e non c'è molto spazio per un educazione versata alla ricerca del proprio io quanto piuttosto ad una improntata alla pura razionalità. Leslie figlia unica di genitori intellettuali e di professione scrittori ha bisogno di comunicare e di dare sfogo alla sua immensa fantasia.
I due ragazzini si conoscono a scuola grazie ad una gara di corsa e dopo breve tempo si ritrovano a vivere insieme meravigliose avventure nel mondo di Terabithia...una terra oltre il torrente dietro casa...
A Terabithia sia Jesse che Leslie possono dare sfogo ai propri sogni, trovano la forza per combattere le loro paure, esprimono e cercano la propria personalità, a Terabithia tutto è possibile in maniera direttamente proporzionale a quanto è irrealizzabile il resto nel difficile mondo reale.
Un tragico evento porrà Jesse di fronte al trauma della perdita ed è in questo frangente che il ragazzino ritroverà la comprensione della famiglia e soprattutto del padre, supererà l'evento e costruirà un ponte per Terabithia a simboleggiare l'eternità di certi insegnamenti e l'immortalità della fantasia che nessun torrente potrà mai fermare...
Un 'ottima pellicola diversa dai canoni del genere, può trarre in inganno il titolo per quello che invece è un film che tratta il trauma della perdita e la necessità di piena espressione della propria interiorità.
Assolutamente da vedere.



IL COLORE DELLA LIBERTA'
Titolo originale: Goodbye Bafana
Nazione: Germania, Belgio, Sud Africa, Gran Bretagna, Lussemburgo
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 140'
Regia: Bille August
Sito ufficiale: http://www.goodbyebafana.com/
Sito italiano: http://www.ilcoloredellaliberta.it/
Cast: Joseph Fiennes, Diane Kruger, Dennis Haysbert, Adrian Galley, Shiloh Henderson, Mehboob Bawa
Produzione: Arsam International, Banana Films, Film Afrika Worldwide CC, Future Films Ltd., Thema Production, X-Filme Creative Pool
Distribuzione: Istituto Luce
Data di uscita: Marzo 2007 (cinema)
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Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di intellettuali afrikaner influenzati dal nazismo completò la teorizzazione del progetto dell'apartheid. La filosofia dell'apartheid affermava di voler dare ai vari gruppi razziali la possibilità di condurre il proprio sviluppo sociale in armonia con le proprie tradizioni. Come si sarebbe visto, questa giustificazione non era che un paravento per una politica razzista. Venne così creata un'organizzazione segreta per promuovere gli interessi degli afrikaner.
Nell'anno 1968 in Sud Africa 4 milioni di bianchi controllano 20 milioni di neri defraudandoli di ogni diritto civile, politico e umano. Bianchi e neri vivono divisi nelle scuole, negli ospedali perfino negli autobus, i kaffer (termine dispregiativo con cui in Sud Africa venivano definiti gli uomini di colore) non avevano diritto di voto e L'African National Congress il più grande partito politico che includeva neri di stampo socialista venne aspramente osteggiato dagli afrikaner perchè etichettato come "comunista".
In quell'anno il sergente James Gregory (Ralph Fiennes) viene messo a capo dell'ufficio censura nel carcere di Robben Island perchè padrone del dialetto Xhosi, lingua nativa di Mandela, lo scopo è quello di bloccare sul nascere ogni possibile trama politica volta a destabilizzare l'apartheid attraverso il controllo censorio di tutta la corrispondenza diretta al leader nero e ai suoi stretti compagni di carcere.
Il giovane James Gregory, fedele al sistema in cui crede senza ombre, svolge il suo compito con dedizione e cieca obbedienza sospinto dalla moglie Gloria (ben interpretata dalla meravigliosa Diane Kruger) rappresentante tipica della superficialità figlia dell'ignoranza.
Come spesso accade agli aguzzini con un'anima (Gerd Wiesler in "Le vite degli Altri") anche in questo caso il bianco sergente dapprima sospinto da un istintivo e paterno senso di umanità e poi dal carisma di Nelson Mandela, comincia a veder vacillare le proprie convinzioni razziste.
La Carta della Libertà documento prodotto dall'African National Congress contenente i principi su cui si basa la lotta dei neri per l'uguaglianza mette definitivamente in contatto il carnefice con la vittima facendo prendere coscienza al neo promosso maresciallo maggiore Gregory circa la forza di Mandela e le assurdità dell'apartheid.
In diverse occasioni Gregory seguirà Mandela nelle varie carceri in cui quest'ultimo sconterà i 27 anni di prigionia fino alla liberazione avvenuta l'11 aprile del 1994.
Quattro anni dopo Nelson Mandela diverrà Presidente del SudAfrica.
Interessante questa pellicola che attraverso la rivisitazione di un difficile periodo storico mostra il lato umano di chi nonostante sia dalla parte dei forti nutre dubbi e incertezze sul sistema di cui fa parte finendo poco a poco per tale motivo anch'egli dalla parte dei perseguitati.
Poco convincente è Ralph Finnies nella parte del solerte e duro secondino quanto si dimostra espressivo e umano nel suo percorso di conversione e riconoscimento della giustizia e della verità.
Ben rappresentate la dignità e il carisma del leader Nelson Mandela (Dennis Haysbert) che anche nei momenti più duri non desiste mai dalla lotta per i suoi ideali attraverso un compassato e direi quasi spirituale atteggiamento di superiorità umana verso i suoi aguzzini.
Il film scorre via senza mai eccedere forse con qualche luogo comune di troppo.
Da vedere.


L'ULTIMO RE DI SCOZIA
Titolo originale: The last King of Scotland
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 121'
Regia: Kevin Macdonald
Sito ufficiale:
Cast: Forest Whitaker, Gillian Anderson, James McAvoy, David Oyelowo, Kerry Washington
Produzione: DNA Films, Fox Searchlight Pictures, FilmFour, Cowboy Films Ltd., Cowboy Films, Slate Films, Tatfilm
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 16 Febbraio 2007 (cinema)
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Ambientato in Uganda nei primi anni '70, il film diretto da Kevin Mc Donald narra della feroce dittatura di Idi Amin Dada (Forest Whitaker) dal punto di vista di un occidente superficiale e opportunista rappresentato per l'occasione dal medico scozzese Nicholas Garrigan (James McAvoy).
Conseguita la laurea in medicina il giovane dott. Garrigan sospinto da travolgente entusiasmo vola in Uganda convinto di poter fare molto per un popolo povero e bisognoso.
Garrigan rappresenta il volto superficiale dell'occidente un volto che in questo frangente non esprime certo cattiveria ma una beata superficialità figlia dell'ignoranza e dei luoghi comuni e che vede l'Africa come terra di avventura e conquista, l'Africa dove ognuno può insegnare qualcosa e soprattutto sfruttare qualcuno...
Il caso e lo "sfacciato" coraggio porteranno Nicholas a stretto contatto con il neo Presidente Amin, fino a diventarne suo medico personale e consigliere fidato, gli ideali che guidano Nicholas nella sua opera di supporto al Presidente Ugandese sono puri, Amin parla di un Uganda indipendente e finalmente libero dallo sfruttamento occidentale, si propone come figlio del popolo, balla, canta e veste come il popolo e il popolo lo acclama dimenticando quanto già fatto dal precedente leader dittatore Obote.
Il tempo renderà inevitabile lo scontro fra il dott. Garrigan e la realtà fra l'ingenuità e la dittatura ed è uno scontro che fa male, Amin ben presto si trasformerà nell'ennesimo despota violento e antidemocratico, sopprimerà con morte e tortura chi si oppone la suo regime facendo registrare fino al 1979 anno della sua deposizione ben 300.000 vittime.
Quando Nicholas capisce di collaborare con un despota che elargisce crimini e atrocità scoppia in un pianto isterico: ("io dovrei essere in Scozia con mio padre a visitare le vecchiette") il gioco è finito, il giovane neo laureato non può aiutare l'uomo del terzo mondo, in Africa le regole sono diverse da come le immagina l'occidente, Amin impedisce a Nicholas di partire e fa trucidare e mutilare una delle sue mogli divenuta nel frattempo amante del dottore.
Personalmente della pellicola ho gradito la gigantesca interpretazione di Forest Whitaker (già tanto amato come "Big Harold" in Platoon), capace di donare al personaggio di Amin spessore e intensità in un meraviglioso contrasto tra il Presidente personaggio pubblico e l'uomo folle espresso in privato, gli sguardi dell'attore Statunitense sono carichi di carisma e incutono una terrificante imprevedibilità, ho apprezzato il confronto tra il giovane dottore e il mondo, uno scontro basato sulla superficialità del personaggio fin troppo ingenuo anche negli errori...per il resto non mi sento di condividere le critiche entusiaste ricevute dal film, la pellicola stenta a decollare e seppur nel suo lento evolversi storico-descrittivo verso il punto di non ritorno rappresentato dalla dittatura di Amin manca di spettacolarità e spesso si ripete nelle trame principali.



Little Miss SUNSHINE
Titolo originale: Little Miss Sunshine
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 101'
Regia: Jonathan Dayton, Valerie Faris
Sito ufficiale:
Cast: Steve Carell, Toni Collette, Greg Kinnear, Alissa Anderegg, Alan Arkin, Cassandra Ashe, Abigail Breslin, Paul Dano
Produzione: Big Beach Films, Third Gear Productions LLC, Deep River Productions, Bona Fide Productions
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 22 Settembre 2006 (cinema)
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In una famiglia americana del New Mexico composta da personaggi perdenti e al limite del credibile (un padre teorico del successo ma in bancarotta, uno zio studioso di Proust e suicida "fallito", un giovane adolescente nietzschiano che ha fatto voto di silenzio, una mamma frustrata e nevrotica e il "mitico" nonno sboccato e non solo...) la piccola Olive (Abigail Breslin) ha l'opportunità di partecipare ad un concorso di bellezza per bambine in California per il quale ha lavorato sodo aiutata dal nonno drogato ed erotomane (Alan Arkin).
L'allegra combriccola si mette in viaggio con il buon vecchio e mai domo pulmino Wolksvagen ed è su quest'ultimo che assistiamo divertiti a scene ilari e provocatorie dove ognuno dei protagonisti da sfoggio alle propria debolezza, follia e saggezza. In un mix azzeccatissimo di ritmo, tematiche e humor i nostri eroi giungeranno in California non senza incontrare qualche difficoltà lungo il cammino, ma è proprio grazie a queste che il legame familiare fra i sei personaggi del film si rinsalda carico come è di profonda sincerità e concretezza.
La scena finale è da archivio cinematografico, divertentissima, dolcissima e commovente consacra definitivamente "gli Hoover" al ruolo di famiglia unita e vera nonostante tutto...
Assolutamente da vedere !



Le Vite degli Altri
Titolo originale: Das Leben Der Anderen
Nazione: Germania
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 137'
Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
Sito ufficiale: www.sonyclassics.com/...
Cast: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn
Produzione: Bayerischer Rundfunk, Creado Film, Wiedemann & Berg Filmproduktion
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Aprile 2007 (cinema)
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Nella DDR degli anni '80 in piena guerra fredda, la STASI abbreviazione di Ministerium für Staatssicherheit, "Ministero per la Sicurezza di Stato", era la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio che si occupava non solo della difesa dai pericoli esterni ma anche di soffocare ogni idea contraria o cospirativa contro il regime socialista imposto dall'Unione Sovietica dopo la divisione dello stato tedesco e di Berlino.
Gerd Wiesler (Ulrich Mühe) agente scelto della Stasi, esperto in interrogatori e spionaggio, fedele al sistema nel quale ripone tutte le proprie aspettative di vita e privo di qualunque interesse personale viene incaricato di spiare il noto scrittore nonchè autore teatrale Georg Dreyman (Sebastian Koch) e l'attrice Christa Maria Sieland (Martina Gedeck) sua convivente dopo che di lei si è innamorato il Ministro della Cultura.
Il contatto di Wiesler con un mondo culturalmente stimolante dove le idee non possono venire soffocate dall'ideologia qualunque essa sia risveglia in quest'ultimo uno spirito critico nei confronti di un sistema spesso incoerente, che uccide ogni possibile forma di confronto e rievoca nella coscienza dell'agente scelto il rimpianto per una vita non vissuta, fatta di solitudine e cieca fedeltà al proprio lavoro eseguito spiando "le vite degli altri"...
Wiesler non è poi quel rigido e ottuso fantoccio strumento del sistema che potevamo aspettarci all'inizio del film e in un lento e sofferto cambiamento troverà il modo di riscattare la propria vita e onestà intellettuale.
Ottime le interpretazioni dei tre protagonisti con Ulrich Mühe su tutti, la storia procede in un lento e inesorabile cammino che coinvolge sin da subito e ben si sposa con le sobrie e volutamente tristi ambientazioni. Fantastica la caratterizzazione dei personaggi tutti estremamente intensi nel loro doloroso percorso verso il cambiamento...



Mio fratello è figlio unico
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Daniele Luchetti
Sito ufficiale: www.dl1.games.vip.ukl.yahoo.com/...
Cast: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti
Produzione: Cattleya, Babe Film
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 20 Aprile 2007 (cinema)
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Latina, due fratelli con opposti caratteri e ideologie politiche all'interno della tipica famiglia proletaria italiana degli anni 60/70, che in un marasma di difficoltà cerca di andare avanti fra le mura di una casa che cade a pezzi.
Accio Benassi (Massimo Popolizio e Elio Germano) è un ragazzo dai forti ideali, istintivo, rigido e rispettoso delle regole e sempre secondo rispetto al fratello Manrico (Riccardo Scamarcio) bello, carismatico e soprattutto più malleabile e opportunista nei confronti della vita.
In una famiglia operaria e filocomunista con un fratello in piena lotta di classe, Accio in carenza d'affetto e considerazione si affeziona a Mario (Luca Zingaretti) venditore ambulante e soprattutto nostalgico del ventennio, Mario instrada il piccolo Accio verso l'ideologia di destra dove quest'ultimo crede di trovare una risposta al proprio bisogno di giustizia e verità.
La delusione è dietro l'angolo e crescendo Accio scopre che probabilmente gli ideali che sono alla base di una ideologia spesso servono solo da paravento per giustificare il bisogno di chi crea gruppi organizzati con scopi ben diversi, il camerata dirigente che non partecipa alle azioni, il rispetto imposto a suon di botte...Nel contrasto perenne con famiglia e fratello, Accio nel frattempo si innamora della ragazza di Manrico e deluso dalla prima esperienza politica comincia a frequentare un gruppo di estrema sinistra, si scontra con i suoi vecchi "amici", con Mario a cui nel frattempo ha "rubato" la moglie traghettatrice verso i piaceri della carne e soprattutto ritrova il fratello e la propria famiglia unita da un affetto fisico e senza smancerie.
Nel momento in cui Manrico usa la violenza per una azione estrema Accio sembra perdere ogni speranza di cambiamento anche nei confronti della sua nuova bandiera e sospinto da quella rabbia profonda e figlia dell'ingiustizia che accompagna il personaggio per tutto il film ottiene da solo l'unico vero e rilevante risultato della propria vita: una nuova casa per la sua famiglia.
Uno spaccato di circa 15 anni di storia del nostro paese fatto di contraddizioni e soprattutto di promesse non mantenute, una realtà dove al di la dei colori ha prevalso l'incoerenza e la mancanza di risultati tangibili, il '68 come una grande rivoluzione mediatica e di costume ma che poco ha influenzato le coscienze dei cittadini spesso figli dell'ignoranza e del "tiramo avanti".
In questo panorama Accio molto ben interpretato sia dal piccolo Massimo Popolizio che dal vigoroso e fragile Elio Germano trova la risposta con proprie mani alla necessità di giustizia fuggendo deluso da ogni ideologia di parte.





APOCALYPTO
Titolo originale: Apocalypto
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Azione, Avventura
Durata: 138'
Regia: Mel Gibson
Sito ufficiale: www.apocalypto.movies.com/
Sito italiano: www.apocalypto.eaglepictures.com
Cast: Dalia Hernandez, Mayra Serbulo, Gerardo Taracena, Raoul Trujillo, Rudy Youngblood
Produzione: Icon Entertainment International, Icon Productions
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 05 Gennaio 2007 (cinema)
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America Centrale quasi 1500, in una gioiosa tribù di indios cacciatori dove i cattivi presagi non devono minare la semplicità del vivere con coraggio ed essenzialità, la pace viene improvvisamente interrotta da un evento inaspettato e per uno di loro inizia in quel momento un lungo viaggio all'insegna di prigionia, paura e sopravvivenza.
La potente civiltà Maya contraddistinta dal simbolo del sole non è poi così forte e immortale come vorrebbe far credere, i crudeli sacrifici umani a dismisura non placano la sete degli Dei, la deforestazione è già in atto per la produzione della malta, carestie e siccità fanno il resto e in questo scenario "Apocalittico" che preannuncia l'inizio della fine, un giovane e coraggioso guerriero troverà la forza per fuggire al proprio atroce destino e salvare la donna amata con il figlio in pericolo.
Il film cattura sin da subito per la forza delle immagini che richiamano quell'istinto primordiale della sopravvivenza e difesa del proprio nucleo che da sempre ci appartiene, la regia è ritmata da tempi adrenalinici e sposata ad una fotografia che rende merito al selvaggio mondo della foresta amazzonica da un lato e a quello di degrado e decadenza dell'impero dei Maya dall'altro, l'aggiunta di attori non professionisti scritturati nel continente americano e i dialoghi in maya yucateco con sottotitoli completano un opera di eccellente fattura.
Nella estenuante corsa per la sopravvivenza si nasconde in realtà un pericolo superiore e il giovane indio troverà alla fine della propria fuga qualcosa di inaspettato, qualcosa che completerà il gia avviato e progressivo decadimento degli imperi centro americani.






SUNSHINE
Titolo originale: Sunshine
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2007
Genere: Fantascienza, Thriller
Durata: 108'
Regia: Danny Boyle
Sito ufficiale: www.sunshinedna.com
Sito italiano: microsites2.foxinternational.com/it/...
Cast: Hiroyuki Sanada, Mark Strong, Benedict Wong, Cillian Murphy, Cliff Curtis, Michelle Yeoh, Troy Garity, Chris Evans, Rose Byrne
Produzione: DNA Films, Ingenious Film Partners, The Moving Picture Company (MPC)
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 20 Aprile 2007 (cinema)
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In un futuro speriamo molto futuro il sole perde progressivamente la propria energia e sulla terra inesorabile e gelido regna ormai l'inverno solare.
Tutto il minerale presente sul pianeta viene estratto per la costruzione di un gigantesco ordigno che portato verso la stella più grande del nostro sistema solare dovrebbe attraverso una esplosione di inimagginabili proporzioni ripristinarne l'energia attraverso la formazione di una nuova stella: un nuovo sole !
L'equipaggio formato da 8 componenti tra fisici, psicologo, ingegneri e piloti è quanto di più eterogeneo ci sia su di una astronave, il carattere di ognuno è in qualche modo ben definito anche se descritto con superficialità, il comune denominatore è comunque e per tutti salvare la terra dalla prossima fine.
Il film promette bene grazie a un ottimo inizio dove l'effetto claustrofobico di 16 mesi di viaggio spaziale è ottimamente reso dalle atmosfere e dai personaggi che progressivamente mettono a nudo le proprie debolezze, la fotografia è superba con scene meravigliose e pregne di atmosfere oniriche nelle quali alcuni membri dell'equipaggio guardano il sole dalla stanza di osservazione attraverso una finestra schermata, devo dire a onor del vero che le scene di cui sopra valgono da sole tutto il film, infondono meraviglia e stupore e la possibile riflessione sulla pochezza dell'uomo di fronte all'infinito che avvolge e sconvolge tramite la luce...
La trama è accattivante e inquietante sino a quando in prossimità del pianeta Mercurio viene captato un segnale...
L'ultima mezz'ora circa di film è a mio avviso deludente e "brucia" quanto di buono costruito fino a quel momento, sa di già visto sino a scadere nel ridicolo ed è un peccato perchè le premesse per un grande film c'erano tutte a cominciare dalla scenografia curata e d'atmosfera, per finire come già accennato alla fotografia vera regina incontrastata di tutto il lungometraggio.

venerdì, dicembre 15, 2006

GIRANDO IL GLOBO

Amo viaggiare perchè adoro l'avventura e per l'attimo di gioia che proverò quando sarò di nuovo a casa...


UN VIAGGIO NELL'AMORE...

E così è successo che "gli anta" sono arrivati anche per me !
Feste, coriandoli, spumante e cotillons, poi una cascata di buoni consigli per non correre il rischio di dimenticare che la maturità è una cosa seria...
In tutta questa baldoria, qualcuno molto molto speciale si è invece ricordato di ricordarmi di non "lasciare indietro" quel bimbo gioioso con gli occhioni sgranati e l'espressione incredula regalandomi un viaggio nel mondo fantastico di DisneyLand Paris...
Quel qualcuno è mia moglie Daniela una meravigliosa donna bambina con il viso gioioso, gli occhioni sgranati e l'espressione incredula...proprio come me !
Abbiamo viaggiato mano nella mano, dapprima nelle foreste pluviali e lungo la frontiera del lontano ovest superando innumerevoli pericoli, poi nella cotonata e colorata America degli anni 30, per finire in strani mondi spaziali infestati da alieni ed enormi meteoriti, ritrovarci poi sul set dei più bei film di avventura che la storia del cinema ricordi e infine nel caro vecchio e mai stanco mondo dello zio Walt, dove emozionati ed entusiasti abbiamo finalmente incontrato gli eroi di tante notti d'argento...
E mano nella mano siamo tornati a casa dal nostro cucciolo convinti che con il viso gioioso, gli occhioni sgranati e l'espressione incredula ci sarebbe saltato tra le braccia...
Ho viaggiato nell'amore per inseguire un sogno è questo che mi da speranza...


UN VIAGGIO NELL'AMICIZIA...


A pochi giorni dal nostro ritorno dalla terra che un tempo fu degli indiani, sento la necessità di comunicare che mi sono divertito molto e ho apprezzato il fatto di essermi ritrovato dopo tanto tempo con i miei amici preferiti !!!
Certo che stare insieme dopo tanti anni con abitudini e "vite" differenti e pensare che tutto sia rimasto come 25 anni fa non è facile...La gente cresce, cambia, si evolve, involve, vince, perde e poi di seguito all'infinito e ognuno di noi è il risultato di questa miscellania di eventi che ne accompagnano la vita.
Per me il nostro viaggio in quel di New York rappresenta in un certo qual modo "il saluto all'adolescenza" che per noi è durata un bel pò...Un viaggio alla scoperta di cio che siamo diventati con un occhio a cio che eravamo...
E' un passaggio, un importante passaggio...E' questo che mi esalta !
Così è successo che insieme a voi l'emozione più grande l'ho provata guardando Manhattan di notte dal Roof Garden di quell'hotel a Greenwich Village, in silenzio e con il vento notturno ad accarezzare le nostre speranze ho rivissuto 25 meravigliosi anni in un attimo, in un soffio...
Andrea


UN VIAGGIO NELLA NUOVA CASA DI FABIO E SIMONA

A Londra nel quartiere degli "ex Wharf" ovvero vecchi grandi magazzini fluviali oggi riqualificati ad abitazioni sono venuti a vivere i nostri due amici Fabio e Simona per rappresentare la qualità e la professionalità del made in Italy.
Ferro e signora hanno pensato di fare una visita ai loro ospitali amici anche per sostituire le ormai vecchie foto di Londra datate 1989 con le nuove in formato digitale !
Bè London l'è sempre bella, sobria di giorno e scatenata di notte ci ha riproposto le sue classiche bellezze più alcune novità come Il London Eye (‘Occhio di Londra’), noto anche con il nome di Millenium Wheel, una ruota panoramica alta 135 metri, costruita nel 1999 ed aperta al pubblico nel Marzo del 2000. Il London Eye è diventato l’attrazione a pagamento più popolare nel Regno Unito, con 3.5 milioni di visitatori all’anno.
Non potevamo mancare la visita a Covent Garden dove fra bancarelle e giocolieri puoi trovare veramente di tutto a cominciare dall'ottimo "cornish pasty" il tipico paninazzo londinese con mela e maiale !
Un salto a Oxford Street avvolta nelle luminarie più disparate per cercare Woody e Buzz nello shop Disney ci ha subito ricordato l'imminente arrivo del Natale !
La cosa che però mi ha più colpito in questa trasferta britannica è stato il nuovo quartiere di Canary Wharf in stile "NewYorkese" con alti grattacieli illuminati a dividersi il cielo notturno e con tanto di volpe selvatica ad attraversare la strada proprio davanti la nostra auto con rigorosa guida a destra !
Le mitiche colazioni a base di Muffin ma con caffè italiano hanno fatto il resto !


Bellissimo viaggio e meravigliosa atmosfera !
Grazie Fabio e Simona, a presto !

P.S. caro Moscardo, ho "abbassato" i toni romantici e sappi che l'ho fatto solo per te ! Per il piacere di averti ospite fisso sul mio blog !
Ciao bello...anzi ciao !

giovedì, ottobre 05, 2006

VIDEOGIOCHI ? ESPERIENZE INTERATTIVE !

Mi fermai sul ciglio della collina perchè rimasi incantato dall'arrivo del tramonto, la battaglia per la riconquista della cittadella di Kwatch era stata vinta e il portale demoniaco di Oblivion chiuso.
Sulla lama della mia spada la luce dorata del sole che si dissetava dopo una lunga e faticosa giornata.
Ripresi il cammino verso l'accampamento dei superstiti, era ormai buio ma i pochi fuochi accesi ci davano ancora speranza...
Questo ho vissuto una sera giocando ad Oblivion un meraviglioso gioco di ruolo per PC, ero li, sentivo il vento sfogliare gli alberi, il calore del sole sfumare nel tramonto, sentivo di far parte di un'epica avventura che "IO" stavo vivendo, e potevo esserne protagonista.
Il mondo dei videogiochi è da sempre soggetto a giudizi poco onorevoli che ne sminuiscono l'intensità delle emozioni e delle esperienze che possono offrire.
Videogiochi non sono soltanto palline impazzite da ordinare o schermate in successione con un livello di difficoltà crescente, molti videogiochi sono "esperienze interattive", se vogliamo sono l'equivalente di un film dove però siamo noi a definire con le nostre scelte l'evolversi della trama.
La capacità di sentirsi immersi in uno scenario digitale è la stessa che rende visibili nella mente le immagini descritte in un buon libro, è sensibililtà, voglia di vivere di provare emozioni e scovare ogni volta qualcosa di nuovo nell'anima.
Se non pensate che ad una serata davanti alla TV ci sia alternativa, provate a vivere un'avventura o giocate uno strategico elettronico probabilmente, se avete voglia di lasciarvi andare, vi ricrederete...

martedì, ottobre 03, 2006

L'AMORE PER LO SPORT




Che sia di squadra o individuale c'è a mio avviso un aspetto che meglio rappresenta l'anima dello sport:
la voglia di conoscere le proprie potenzialità, i propri limiti e tentare se possibile di superarli.
IL RUGBY
Ho praticato il Rugby per circa 15 anni con due brevi esperienze come arbitro e allenatore di una squadra giovanile.
Ho iniziato nella S.S. Lazio nel 1980 come ala trequarti per poi entrare nell'anno successivo nel pacchetto di mischia con il ruolo di seconda linea.
Nel 1982 sempre nelle file della Lazio ho raggiunto il mio miglior risultato come rugbista giocando la semifinale del Campionato italiano contro l'allora Sanson Rovigo persa per 34 a 14 sul neutro di Firenze.
Negli anni successivi entrai a far parte di una squadra nata da un'idea di mio padre Rodolfo (ex grande rugbista e un suo amico Mario Gori) la Polisportiva Statuario con il ruolo di terza linea. Tutti i giocatori tranne due o tre elementi (tra cui naturalmente il sottoscritto) non avevano mai giocato a rugby e questo rendeva l'esperienza affascinante.
Dopo circa tre anni arrivarono le prime soddisfazioni come il secondo posto nel girone regionale di qualificazione alle finali nazionali nella categoria under 19.
Ho poi giocato due campionati nel Villa Pamphili del mitico Turi Gallo dove sfiorammo la promozione in serie C1 nello spareggio contro il Vallure Piacenza sul campo di Iolo (Prato) nella stagione 1994-95, e un anno nella Tevere dove per problemi di tesseramento giocai solo partite amichevoli.
Nella stagione 1996-97 mi trasferii con La Primavera Rugby Roma dove in serie C2 giocai l'ultima stagione della mia carriera rugbistica.
LA VELOCITA'
Nel 1997 a quasi 31 anni ho iniziato a praticare l'atletica leggera avvicinandomi alla disciplina della velocità: 100 e 200 metri.
Dopo le prime due stagioni di assestamento tecnico nelle file della società Due Ponti nella categoria Amatori sono stato completamente catturato dal fascino di questo meraviglioso sport, dove il concetto del superamento dei propri limiti trova forse la sua massima espressione.
nella stagione 1999-2000 corsi con la Società Bancari Romani nella categoria assoluti dove conquistammo il terzo posto ai Campionati Regionali di staffette nella 4X100 e nella "Svedese" (100+200+300+400).
Nel 2000 mi tesserai con il Cus Roma nella categoria Master, conquistai il secondo posto ai Campionati Italiani Indoor 2001 nei 200 metri e iniziai con una certa soddisfazione a rilevare i primi veri miglioramenti tecnici.
Dal 2002 cominciai ad allenarmi con il grande Andrea "Gatto" Mancini che di fatto trasformò il mio modo di correre.
Nel 2004 alla tenera età di 37 anni ho stabilito i miei primati personali su tutte le distanze della velocità:
  • 60 mt 7,5 man
  • 100 mt 11,77 ele
  • 150 mt 17,7 man
  • 200 mt 23,79 ele
  • 300 mt 38,9 man
IL NUOTO
Dall'ottobre del 2005 sono entrato in una squadra master di nuoto il New Green Hill, dove ho registrato come migliore prestazione un 29,13 nei 50 mt. stile libero. Mi piace molto il nuoto, è uno sport tecnico dove credo sarà interessante conoscere i miei limiti e provare a superarli...

TAVERNA FANTASY

Benvenuti o voi che entrate nella taverna Fantasy, un luogo dove eroiche gesta vengono narrate tra realtà e legenda sino a divenire mito tra boccali di idromele...






Come molti ho cominciato ad amare il mondo fantasy grazie ai libri di J.R.R. Tolkien.
Nel 1999 la mia dolce metà mi regalò "l'Hobbit", lo portai con me durante un viaggio in Scandinavia (quale posto migliore !) e ne rimasi folgorato...
Il fantasy è a mio avviso la quinta essenza dell'avventura perchè nulla tralascia nelle sue atmosfere: scenari da sogno, armi incantate, fortezze abitate da affascinanti quanto spaventose creature e l'eterna lotta tra il bene e il male dove il libero arbitrio è condizionato dalla forte componente determinata dal destino, dalla magia che tutto rivela e tutto nega...


LI'ADON FLORI’EN, il bardo

Nato in un villaggio sulla Sword Coast da padre umano e madre elfo.
Il padre Sir Jesse Krotgar ricco signorotto locale estese i suoi domini defraudando gli elfi delle terre boscose vicine i quali, cercando di ribellarsi, furono sgominati e cacciati con le armi.

Tra loro alcuni furono fatti prigionieri e tra questi la madre di Liadon: Flori’en Giliath.(legione di stelle) una bellissima giovane elfo dai capelli argento e occhi blu notte

Sir Jesse Krotgar si innamoro’ perdutamente della splendida creatura tanto da costringerla a condividere il suo giaciglio…
Nacquè Liadon (fronda d’argento) in tutto e per tutto uguale alla madre !

Flori’en Giliath privata del contatto con la natura, soggiogata dai bruschi modi privi di poesia e leggerezza degli umani, morì’ tre anni dopo la nascita di Liadon.
Sir Jesse Krotgar la sostituì’ con una giovane nobile locale…

Liadon visse nei possedimenti paterni fino all’età di 15 anni e imparo’ quello che gli umani potevano insegnarli…Il padre lo disconobbe e fu cresciuto da Frost un vecchio bardo umano dalle notevoli doti artistiche dal quale Liadon acquisì l’amore per la musica e la bellezza.

Quando Frost morì Liadon scappo’ dai reami paterni.
Trovò accoglienza in un villaggio elfico nelle foreste a nord dei Forgotten Realms prima dei Picchi Innevati.

Fù accolto con diffidenza, ma, non ci volle molto tempo perché gli elfi capissero che in fondo era uno di loro…Come loro…

Per cinque anni visse con gli elfi e come gli elfi, imparò in fretta le tecniche militari, la magia della natura e l’espressione artistica.
Si occupò della caccia e fu un buon esploratore ma in particolare fu attratto dalla magia e dalla musica degli ELDAR.

A venti anni scelse l’avventura e partì in cerca di se stesso.